Coaching: vacanze, gli imprenditori fanno coaching

IL TEMPO – 10 agosto 2006

Coaching: vacanze, gli imprenditori fanno coaching

Sotto l’ombrellone a oziare? Macché.

Le vacanze di manager e imprenditori romani sono dedicate a corsi di coaching in mezzo alla natura (in particolare sui monti Lepini e Simbruini) e a regate veliche (soprattutto a Ostia, Anzio e Gaeta), immersioni nella natura e corsi di auto-motivazione. Il 48% della classe dirigente del Lazio, infatti, sembra non sopportare il relax tout court e se deve proprio abbandonare l’ufficio preferisce dedicarsi agli ultimi ritrovati della formazione manageriale.

Lo rivela una ricerca condotta su un campione di 300 manager e imprenditori del Lazio, che ha indagato su come le “teste” della nostra regione trascorreranno l’ultimo mese di vacanze prima di tornare al lavoro. E mentre politici e vip si trastullano tra l’Argentario, la Costa Smeralda e i locali più alla moda, loro si preparano per un inverno da leoni.

Ma veniamo ai risultati. Solo il 15% degli intervistati dichiara di amare l’ozio puro in vacanza. Poche preferenze anche per la rinuncia a staccare la spina, indicata da un irrisorio 11% che continuerà a lavorare anche sotto il solleone. Per la stragrande maggioranza (55%), invece, le ferie sono un momento da sfruttare nel modo più vantaggioso. Relax quindi, ma “remunerativo”.

Tra le occupazioni più in voga quest’estate per i fuggitivi del riposo, svettano le più innovative offerte di coaching, cui si dedicherà ben il 48% del campione. Quanto agli altri manager iperattivi, poi, la scelta è tra la “vacanza avventura” (26%) in luoghi inesplorati e a volte pericolosi e la “vacanza studio” a caccia di mercati e contesti economicamente appettibili e futuribili.

I patiti del coaching in vacanza? Sfoderano una descrizione dettagliata di tipologie e un campionario di alternative veramente allettante. Il 31%, infatti, si dedicherà a un pacchetto di “prove speciali”: dal Boardbreaking all’Arrowbreaking fino alla celebre passeggiata sui carboni ardenti e al Tree climbing. L’importante è quel pizzico di adrenalina e il tentativo di superare limiti e paure. Seguono coloro (28%) che prediligono immersioni nella natura, con prove di resistenza fisica ma soprattutto mentale. Terzo posto per quelli (23%) che cercano di coniugare vacanza e allenamento fisico e psicologico con regate o rafting rigorosamente all’interno di gruppi coaching.

Insomma vere e proprie side in mare aperto o tra torrenti tra squali dell’economia e della finanza. E poi ci sono i più tradizionalisti sostenitori della settimana di seminari motivazionali (16%) in cornici esclusive e rilassanti come casali nel verde o baite in montagna.

Tra il gruppo e i corsi individuali i manager non hanno dubbi: per le vacanze scelgono la socialità il 62% degli intervisti e un ritiro di concentrazione solo il 38%.

Le motivazioni di una scelta così inconsueta? Per il 36% dei manager e imprenditori nostrani si tratta di un modo utile ed energizzante per trascorrere un periodo di vacanza: divertimento coniugato a un intenso programma di sviluppo delle proprie capacità di leadership e resistenza.

Seguono quanti (33%) dichiarano di aver già sperimentato per brevi periodi queste metodologie formative e motivazionali e di avervi trovato grande giovamento, tanto da voler provare corsi lunghi e intensivi approfittando delle ferie. Il 29%, poi, ama non solo il tipo di attività ma il clima e la compagnia che si crea in queste occasioni e che non riesce a recuperare in nessuna località di vacanza.

Insomma, tra un ombrellone a Forte dei Marmi o un periplo delle coste greche questi manager prediligono di gran lunga coltivare le proprie potenzialità e prepararsi alle sfide professionali che li aspettano. A confermare questo trend è un addetto ai lavori: il presidente di “Accademia dei Coach”, una delle più note società italiane di formazione e coaching, con sede anche a Roma.

“Le metodologie e gli strumenti di coaching all’avanguardia – spiega Marco Ricci – hanno conosciuto negli ultimi anni un grande sviluppo nel nostro Paese. E spesso manager e imprenditori ma anche sportivi o semplici professionisti approfittano dei periodi di vacanza per dedicarsi a compiere quelli che sono veri e propri viaggi alla scoperta di se stessi e della propria mente. Noi, per esempio, offriamo da sempre non semplici corsi, ma vere e proprie esperienze in ambientazioni e contesti naturali piacevoli e accattivanti.

Il nostro motto è “formare non è informare”: l’apprendimento passa per un’esperienza stimolante e coinvolgente che lasci un segno nel proprio percorso umano e personale prima che professionale. E quindi per l’estate via a regate e rafting, percorsi nella natura e prove di resistenza, all’insegna di quello che sembra un semplice divertimento e in realtà è il superamento di limiti e la scoperta di risorse che spesso non si sa di possedere”.