Mamma Coach: i figli fanno bene al matrimonio?

Mamma Coach: la domanda del titolo può sembrare provocatoria!

Forse non tutti sanno che le statistiche riportano un alto tasso di separazioni delle coppie proprio nei 12-24 mesi successivi alla nascita del primo figlio.

È una notizia sconcertante, ma non basta. A quanto pare i figli non fanno neppure tanto bene al lavoro.

La notizia riportata su www.bresciaoggi.it dichiara che nel 2010 sono state 4586 le neo mamme lavoratrici che si sono dimesse dal lavoro nel primo anno di vita del figlio in Lombardia.

Con queste notizie l’idea di diventare mamma può essere scoraggiante, ma non deve necessariamente essere così.

Conciliare felicità familiare, lavoro e l’arrivo di un figlio è possibile e ti spiego il perchè.

Spesso una neo mamma è lasciata da sola nel compito di gestire il suo nuovo ruolo e tanti si aspettano che lo sappia fare se non alla perfezione almeno nel migliore dei modi.

Oggi la società chiede a noi donne di essere delle ottime lavoratrici, delle splendide mogli, delle brave donne di casa e nel momento in cui si aggiunge il ruolo di mamma anche delle madri amorevoli se non quasi perfette.

Insomma un carico di lavoro che spaventerebbe pure wonder woman!

Il fatto è che un tempo diventare mamma voleva dire essere supportati da una struttura sociale di nonni e parenti “vicini” che oggi per la vita moderna che conduciamo non può più essere presente nello stesso modo, ma la soluzione c’è esiste ed è provata.

Anche per me, mamma di due splendidi bimbi di 7 e 2 anni non è sempre stato facile, anzi, coniugare tutti questi ruoli viaggiando e vivendo per lavoro in zone d’Italia distanti tra loro ho affrontato momenti decisamente impegnativi.

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Il 17 giugno 2005 ero in trasferta di lavoro a Roma al sesto mese di gravidanza della mia prima figlia.

Come molte mamme professioniste mi davo da fare e di tanto in tanto facevo i dovuti controllo di monitoraggio dell’avanzamento di gravidanza.

Avevo avuto dei segnali che mi lasciavano perplessa sulle mie condizioni di salute, ma fino ad allora tutti avevano minimizzato. Quel 17 giugno entrai in ospedale per un controllo un po’ più approfondito, nella mia mente, di routine.

Invece dei medici molto preoccupati, dopo un interminabile consulto tra loro, decidono non solo di trattenermi lì, ma, dopo alcuni giorni, addirittura di far nascere la bimba per il rischio di perdere la vita entrambe.

Non vi dico la mia agitazione…e la potete immaginare.

Dopo 11 giorni nasce Bianca Sofia a 28 settimane di gestazione pesando solo 950 gr e io non sono stata nelle condizioni di vederla per 2 giorni; così tutte le notizie le avevo da mio marito che mi raccontava come il corpo e la testa della piccola stessero tutte sulla sua mano e mi faceva vedere dei filmini sul cellulare.

Ci sono voluti due mesi di visite al reparto di terapia intensiva neonatale, la famosa TIN, prima che potessi portare il mio piccolo amore finalmente a casa.

Certo non ero preparata a tutto questo, eppure quando ero li mi trovavo più volte ad essere di supporto anche ad altre mamme e papà che vivevano momenti di attesa, a volte di ansia, a volte di preoccupazione per il futuro dei loro piccoli di fronte a una porta spesso chiusa per le emergenze quotidiane tipiche del reparto di terapia intensiva.

In quei momenti mi è stata molto utile l’esperienza che avevo fatto negli anni precedenti di seguire come coach, allora non ero ancora mamma, delle neo mamme. Ma quanto mi sarebbe stato di aiuto ulteriore se avessi potuto avere il supporto di un coach a me dedicato per gestire la situazione.

Fu proprio in quei momenti che prese vita e forma l’ embrione del progetto Mamma Coach.

Mamma Coach si affianca alle neo mamme e alle mamme per aiutarle ad ampliare i confini del loro pensiero, per sperimentare e osare nuovi sistemi in famiglia e al lavoro.

Myriam Florio
NLP Trainer & Coach
MammaCoach